Oggi vi proponiamo l’articolo su  CTR Nitro-Fueled presente nella rivista Playstation Magazine di Aprile 2019 tradotto dal nostro buon Boogaboom!

Abbiamo fatto un giro di prova a tutta velocità con Crash Team Racing Nitro Fueled e queste sono le nostre impressioni!

Quando ci troviamo davanti ai mondi di Crash Team Racing rimaniamo storditi dalla loro bellezza. Sì, “i mondi”, perché sono talmente ricchi ed affascinanti che definirli semplicemente “piste” non renderebbe loro giustizia. Sono così belli che verrebbe voglia di accostare sul ciglio della strada e scendere dal kart per fermarsi ad ammirarli. A patto che così facendo non ci si esponga a possibili attacchi da parte di missili, bombe rotolanti e maschere indemoniate, si intende.

Sebbene le piste brillassero già nella versione originale per PS1 per la loro originalità, Beenox riesce in questo remake a portarle al massimo splendore. Con i fantastici dettagli che sono stati aggiunti, il gioco cattura al meglio lo spirito dei personaggi della trilogia platform nel sistemarli dietro al volante. Si riesce quasi ad immaginare il nostro marsupiale arancione mentre pisola sulle spiagge di Baia Crash o scivola sui ghiacci di Valico Polare; Canyon Dingo pare uscita direttamente da Crash Bandicoot 3. I vari tracciati sono pieni di piccoli riferimenti agli altri giochi della serie. Ogni linea di partenza presenta un dettaglio unico, come ad esempio in Valico Polare, dove troviamo un orso che attraversa la strada traballando. E non sono soltanto gli altri corridori a mettere i bastoni tra le ruote al giocatore, ma anche le stesse piste, che sembrano quasi vive: bisognerà fare attenzione tanto agli strapiombi e agli animali in transito quanto agli avversari in gara.

La serie di Crash ha sempre richiesto una certa precisione nei controlli, e la guida su kart non fa eccezione: i percorsi più difficili risultano ardui e punitivi tanto quanto i livelli più nevrotici nei titoli platform. D’altronde considerare Crash Team Racing un titolo a sé stante non sarebbe del tutto corretto; esso è fatto della stessa sostanza dei suoi fratelli platform. Crash è sempre Crash, e ovunque si sposti porta la sua inarrestabile frenesia, che sia a piedi o su quattro ruote.

Avendo consumato il CD del gioco originale, ci viene spontaneo passare al setaccio tutti i contenuti che ci vengono proposti dal gioco, ripercorrendo tutte le piste una per una utilizzando tutti i personaggi disponibili. Nel gioco completo sarà possibile personalizzare il proprio kart, ma per il momento noi abbiamo a disposizione soltanto i modelli standard. Come nell’originale, ogni personaggio presenta delle proprie caratteristiche, differenziate in base a diversi gradi di velocità, accelerazione e capacità in curva, per cui giocatore sceglierà il proprio personaggio in base alle proprie preferenze. Noi, dal canto nostro, preferiamo mantenere un buon controllo in curva, per sfruttare al meglio le derapate di potenza.

PIMP MY RIDE

Al di là della semplice differenza di statistiche, ognuno dei personaggi appare unico. Così come per le piste, che paiono più curate e dettagliate che mai, Beenox sfrutta la potenza di PlayStation 4 per portare alla luce tutti i piccoli dettagli che arricchiscono la personalità dei corridori, dal pelo in movimento (Polar sembra un orsacchiotto di peluche, viene quasi voglia di abbracciarlo) alle simpatiche animazioni. Saltando dalle rampe è possibile eseguire delle acrobazie che garantiranno un bonus turbo in fase di atterraggio, ed ogni personaggio ha la propria animazione esclusiva; l’intero gioco è pieno di piccole chicche del genere.

Beenox sta facendo un ottimo lavoro nel catturare la magia del marsupiale arancione, così come ha fatto Vicarious Visions con Crash Bandicoot N. Sane Trilogy. Pur conoscendo a memoria il Crash Team Racing originale, è straordinario quanto questo remake riesca a sembrare così simile nel gameplay, eppure così diverso nell’aspetto. Se vi aspettate dei grossi cambiamenti nell’azione in corsa, vi sbagliate. Dal punto di vista delle meccaniche, tutto rimane pressoché invariato. Non c’è nessuna reinvenzione della ruota, ma va benissimo così: per quanto i racing game successivi a CTR abbiano avuto una loro attrattiva, nessuno di essi riesce a catturare il feel dell’originale; Nitro Fueled ci riesce, e alla grande.

SCIVOLATA WUMPA

L’accurata riproduzione di un gameplay effettivamente risalente a 20 anni fa potrebbe rendere difficile l’approccio a Crash Team Racing per i giocatori più abituati a meccaniche moderne: chi si aspetta semplicemente di salire a bordo e guidare fino al traguardo rimarrà sorpreso. Ci sono molte meccaniche intriganti con cui si dovrà prendere confidenza: ad esempio, premendo L1 o R1 è possibile gettarsi in scivolata per stringere le curve, e se durante una scivolata si premerà l’altro tasto al momento giusto sarà possibile ottenere una spinta aggiuntiva. È possibile concatenare fino a tre spinte turbo, ma attenzione: premere troppo presto o troppo tardi comporterà la perdita della spinta. Potrebbe volerci qualche tentativo prima di farci l’abitudine. Come nel gioco originale, in basso a destra si trova una barra che indica un livello di carica, utile per individuare il momento adatto per imprimere la spinta in scivolata. È anche vero che Nitro Fueled è talmente pieno di cose belle da vedere che potrebbe essere facile distrarsi e perdere d’occhio la barra, per cui è decisamente meglio imparare a “sentire” quando è il momento giusto. L’indicatore permette anche di ottenere una spinta turbo alla partenza. Anche saltare giunti in cima a una rampa (premendo L1 o R1) richiede una certa precisione, ma anche qui il giusto tempismo sarà ripagato con una spinta turbo all’atterraggio.

Man mano che il giocatore imparerà a conoscere le piste, diventerà sempre più facile imparare a riconoscere i punti strategici più strategici per mandare il motore a tutto gas. I pulsanti per saltare e per derapare sono gli stessi, ma bisognerà anche fare attenzione e imprimere la direzione giusta se non si vorrà perdere la scivolata o, peggio, finire fuori strada o contro un ostacolo. Nonostante il gioco abbia l’aspetto di un cartone animato, vincere richiede un controllo accurato. Del resto era così anche in CTR per PS1, le cui meccaniche sono state ricreate con minuziosa fedeltà.

Una volta presa confidenza con i controlli diventa appagante guidare con precisione il proprio kart, azzeccare una tripla spinta turbo e spiccare il volo al momento giusto sulle rampe. Anche senza preoccuparsi degli altri corridori, perfezionare la propria corsa rappresenta sempre una sfida; ma non è detto che questi non ci daranno filo da torcere. Anzi, ce ne daranno eccome. Soprattutto grazie al vasto arsenale di armi e power-up disseminati per le piste.

CACCIA ALLE CASSE

Le casse di legno sono le fondamenta del mondo di Crash Bandicoot: nei titoli platform esse nascondono bonus di ogni tipo, per cui rappresentano il ricettacolo perfetto per armi e power-up in questo gioco. Rompere le casse produce lo stesso suono appagante che si sente nei platform, ma offre molto di più: tutte le armi presenti in CTR sono qui riproposte, dalle casse TNT da lasciare alle spalle ai missili a ricerca e alle bombe da lanciare.

Sparsi per le piste si troveranno numerosi frutti Wumpa: raccoglierne 10 darà accesso ad una versione potenziata delle armi. Ad esempio le casse TNT, che si incollano al pilota ed esplodono dopo 3 secondi, diventano temibili casse Nitro, che detonano istantaneamente al contatto. Per questo motivo il gioco premia anche chi, piuttosto che puntare sulla pura velocità, privilegia la strategia di attacco. D’altronde questo non significa che sia facile recuperare qualora si finisca per rimanere dietro agli avversari.

Ritornare al volante con Nitro Fueled ci ha ricordato quanto CTR punisca il giocatore per i suoi errori, ma al contempo riesca a creare dipendenza. Poiché gran parte del gioco si basa sul progressivo miglioramento delle proprie abilità, ci si trova a voler provare e riprovare per migliorare i propri risultati. Giocare in multiplayer locale riporta alla mente il costante desiderio di rivalsa contro gli altri giocatori, con partite avvincenti accompagnate da urla di gioia e di frustrazione, e l’aggiunta della modalità online arricchisce ancor più l’esperienza per coloro i quali desiderano mettere alla prova le proprie doti.

Siamo entusiasti del lavoro che Beenox sta facendo per ridare splendore a Crash Team Racing e non vediamo l’ora di cimentarci nelle sfide più ardue che il gioco ci porrà, a partire dalla modalità Avventura. Per il momento non possiamo che ritenerci soddisfatti. Se siete fan di Crash Team Racing potete dormire tranquilli: con Beenox al volante il divertimento è assicurato.

L’INTERVISTA

Abbiamo intervistato per voi Thomas Wilson, direttore creativo e co-head studio di Beenox.
Quando si viene a sapere che una perla videoludica del passato sarà rimasterizzata si prova un sentimento misto fra gioia per un grande ritorno e paura che l’esperienza originale possa essere rovinata. Con Nitro-Fueled non c’è da temere: come spiega Thomas Wilson, chi lavora su questo gioco condivide il nostro stesso amore per CTR.

Avete collaborato con Vicarious Visions?
Thomas Wilson: Abbiamo parlato con i nostri cari amici di Vicarious Visions, dal momento che hanno avuto l’onore di rimasterizzare la trilogia originale ed hanno fatto un ottimo lavoro. Ma anche noi siamo grandi fan del franchise, soprattutto di Crash Team Racing, perciò ci tenevamo molto a realizzare un prodotto che possa essere amato dai giocatori quanto l’originale CTR.

Perché lo chiamate “remaster” invece che “remake”?
TW: Perché il nostro scopo primario è quello di riprodurre il più fedelmente possibile il gameplay e le piste amati dai giocatori. Le meccaniche di Crash Team Racing sono uniche, come il sistema delle derapate di potenza, e le abbiamo sempre amate. La mia esperienza con l’industria videoludica è iniziata 20 anni fa, giocando a Crash Team Racing, perciò per me è una specie di cerchio che si chiude. Mi sono innamorato di questo gioco proprio per le sue meccaniche, per il design unico delle piste e per la forte personalità dei personaggi, perciò ci tenevamo moltissimo a riproporre tutto questo nel migliore dei modi. Vogliamo che il giocatore sia guidato dalla memoria muscolare quando prende in mano il pad per giocare a Nitro Fueled.

Avete pensato di introdurre qualche cambiamento?
TW: Abbiamo sfruttato le tecnologie raggiunte in questi 20 anni di tempo per creare un’esperienza di gioco più moderna, con l’aggiunta di una modalità online e rendendo le ambientazioni ed i personaggi più vivi. Ci siamo concentrati molto sui piccoli dettagli. 

OPM: Avete mai avuto la tentazione di aggiungere ulteriori innovazioni? [N.d.t.: oltre a quelle grafiche]
TW: Considero CTR Nitro Fueled una specie di lettera d’amore rivolta all’originale CTR, perciò era cruciale per noi rimanere fedeli alla sua formula vincente. Il nostro obiettivo era riproporre le stesse sensazioni, lo stesso divertimento, ma allo stesso tempo dare di più. I personaggi, ad esempio, ora sono molto più ricchi di animazioni e reagiscono in base alle diverse situazioni, quando saltano, quando vengono colpiti e quando vincono. 

Le piste di gioco sono state arricchite con molti nuovi elementi. Da dove è venuta l’idea? 
TW: Prima di realizzare ogni pista, ci siamo sempre chiesti “Che storia ha questo posto? In che modo possiamo raccontarla meglio, cosa possiamo aggiungere per farlo? Come possiamo rendere questo luogo più bello da vedere, più vivace, senza alterarlo troppo rispetto all’originale?” Prendiamo ad esempio Valico Polare. È la pista a tema di Polar, giusto? Ci siamo detti “Sai cosa possiamo fare qui? Potremmo creare un piccolo villaggio i pescatori, aggiungere una casa sull’albero con delle lanterne. E mettiamoci pure un DJ-orso polare che gira i dischi e fa ballare un gruppo di pinguini”. Queste sono le idee che abbiamo avuto per dare più vitalità all’esperienza originale senza cambiarla radicalmente. Il layout della pista rimane il solito, ma ci siamo sbizzarriti sugli ambienti circostanti, implementando un po’ di storia ed un pizzico di humor.

La sensazione è quella di giocare ai titoli platform, ma su kart. È voluto?
TW: abbiamo mantenuto tutte le meccaniche originali di CTR in Nitro Fueled, come ad esempio la scivolosità del ghiaccio. Alcuni aspetti sono stati mutuati dalla trilogia platform di Naughty Dog, ma la nostra concentrazione verte principalmente sul riproporre l’esperienza di CTR.

Com’è stato ricevere in commissione i lavori su questo remaster?
TW: Lavoro in questo settore da molto tempo, ma devo dire che è stato eccitante. È iniziato come un semplice scambio di idee, ma poi abbiamo iniziato a ponderare sulle possibili strategie per farlo davvero, e quando abbiamo iniziato a lavorarci davvero eravamo pieni di entusiasmo. È stato un po’ come ritornare bambini, abbiamo dovuto riaccendere le console e rimetterci a giocare per capire cos’è che ci ha fatto innamorare tanto di questo gioco. Questo ci ha permesso di tornare a parlarne, esprimere la nostra passione e mettere insieme i pezzi per creare Crash Team Racing Nitro fueled, in modo che chi ha già amato CTR possa tornare ad innamorarsi un’altra volta come se fosse la prima. 

Fonte: Official Playstation Magazine #160
Articolo originale: LINK

Traduzione a cura di Boogaboom
Si ringrazia Seeds_of_love per l’aiuto in fase di revisione